Resoconto dal sito di Casaggì pubblicato il 3 maggio 2011:

E’ stata lanciata sette giorni fa sul web, dopo le celebrazioni di un 25 aprile in ricordo dei caduti della Rsi, ma ha chiamato a raccolta centinaia di persone. La manifestazione in ricordo di Sergio Ramelli è stata un successo: gente in piedi e sala stracolma, oltre un centinaio di ragazzi con meno di vent’anni e tutta la vecchia guardia della Comunità a presidiare in silenzio il ricordo di un ragazzo ucciso a diciotto anni perché militante della destra giovanile. Attivisti, realtà organizzate e individualità hanno letteralmente affollato la sala, regalandoci una serata da ricordare. Gli antifascisti, ectoplasmi senza il minimo della dignità richiesta, avevano provato in tutti i modi a farci revocare la sala con telefonate all’albergo, minacce di incendi e di assalti, millantate occupazioni del posto e promesse di sanguinose uccisioni. La nostra risposta è stata la più ovvia: fare la manifestazione ed essere tanti. E così è stato, anche stavolta.

Fuori dalla sala un bellissimo striscione di venti metri realizzato a mano dai militanti di Casaggì: Sergio Vive, con l’effige del suo volto stilizzata e la grande fiaccola tricolore. Il clima d’odio dei giorni scorsi ha permesso la mobilitazione e l’incontro di tre generazioni di militanti, da chi era presente all’epoca fino a chi frequenta la prima superiore. Chi ha vissuto gli anni di piombo e chi si trova, oggi, di fronte ad una stupidissima recrudescenza dell’odio politico, nella quale si inneggia all’omicidio politico, come accaduto nei giorni scorsi coi manifesti affissi su Casaggì.

Preciso e commovente, come sempre, l’intervento di Guido Giraudo, anima storica della destra milanese e autore del libro su Sergio, uno di quei testi che ti vengono messi in mano quando entri in sezione e che ti danno la forza di fare quello che fai tutti i giorni. Curatissimo e di ottima fattura il documentario da lui realizzato e da noi visionato in anteprima nazionale nei suoi tratti salienti: le interviste a chi c’era, le rivelazioni postume dei togati che hanno seguito il caso, i ricordi e le  testimonianze di chi si è trovato emarginato, aggredito e odiato a causa di una scelta ideale, senza mai fare un passo indietro. Un contributo importante per tutto il nostro mondo politico, che dovrebbe essere posto all’attenzione di tutto il nostro paese.

Importanti le parole di Francesco Torselli, nostro consigliere comunale, che ha ricordato in quale clima si svolgano le quotidiane azioni della nostra struttura: le minacce, i picchetti, le ronde, gli atti di violenza, gli schiaffi dati e presi, i turni di guardia a presidio di una sede, le affissioni con la macchina di rinforzo. Cose che fanno ridere che vive la politica da fuori e che etichetta queste dinamiche come una guerra per bande, con la miopia di chi è sempre rimasto dietro le finestre, senza mai sforzarsi di capire, di vivere, di donare. Ma all’odio di chi non ha niente da dare, contrapporremo sempre la determinazione di agire, di conquistare e di fare, con la maturità e la volontà di costruire il futuro con mille sacrifici e con mille sforzi, ma sempre onorando il sogno rivoluzionario che abbiamo incontrato varcando la soglia della nostra sezione.

Al senatore Achille Totaro, senza il quale questo appuntamento non sarebbe possibile, l’onore di concludere. Il suo coraggio, dimostrato nei fatti anche nelle aule parlamentari, dovrebbe parlare da solo, ma il suo intervento ha comunque ripercorso aneddoti e spaccati di vita militante che molti di noi si portano dentro con orgoglio.

Un plauso a tutti e un grande ringraziamento a chi c’era. E’ anche e soprattutto con queste iniziative che la memoria dei nostri caduti resta viva, tramandone l’esempio a chi, domani, dovrà proseguirne le lotte in strada. Perché le idee non muoiono, finchè c’è anche un solo folle a combattere per esse.

Casaggì Firenze

Giovane Italia