Camera dei deputati seduta n. 418 di mercoledì 29 aprile 2015:

l’on. Ignazio La Russa nel suo intervento ricorda Sergio Ramelli

Concludo dicendo il motivo per cui comunque sarei venuto oggi a dire qualcosa in quest’Aula. Oggi è il 29 aprile, una data che per molti non significa niente; per me e per molti della mia generazione ha un riferimento preciso, che si chiama Sergio Ramelli, un ragazzo che quarant’anni fa venne barbaramente assassinato sotto casa, come poi accertò il processo, senza alcuna responsabilità, senza alcuna colpa, senza alcun atteggiamento provocatorio, senza nulla se non la sua appartenenza al Fronte della Gioventù dell’allora Movimento Sociale Italiano, che giustificasse tanto odio nei suoi confronti.

Nel mio studio di avvocato penalista – difendevo la mamma di Ramelli nel processo che si tenne dieci anni dopo, quando si individuarono i responsabili – vennero i colpevoli a portarmi una lettera con richiesta di perdono, che io accolsi a nome della mamma di Sergio Ramelli, perché il sacrificio di quel ragazzo non fosse mai la rivendicazione di una parte, ma potesse aspirare ad essere un momento di pacificazione, un monito per le nuove generazioni contro una cieca violenza, contro anche una pratica del divide et impera, che in quegli anni era consuetudine per il potere, per chi comandava.

Oggi, a quarant’anni di distanza, non vorrei che quel messaggio, quel messaggio di pacificazione, di amore, di sacrificio per l’Italia e non per una parte, venisse dimenticato da chi oggi a Milano manifesta contro il ricordo di questo ragazzo, ma anche a volte da parte di chi dimentica che il modo migliore per celebrarne la memoria è quello di offrirlo a ricordo di tutti gli italiani, non solo di una parte. Sergio Ramelli è presente con il gruppo di Fratelli d’Italia, ma mi auguro, con la commossa partecipazione di tutti, che sia presente oggi qui in Parlamento.

(Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e di deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Area Popolare (NCD-UDC))