CHI HA PAURA DELL’UOMO NERO?
Discorso su Sergio Ramelli

di Paolo Bussagli

“Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare,
libero di commerciare dove mi pare, libero di scegliermi i miei maestri
libero di seguire la religione dei miei padri libero di pensare e di muovermi e di agire.”

(Tuono che si muove verso le Alte montagne, detto “Capo Giuseppe” della tribù dei Nasi Forati)

La scena è oggi, nella sede di un giornale in procinto di essere chiuso

Personaggi: L’uomo nero – L’uomo sbiadito – La Donna – La Legge

SCENA 1 – L’ineffabile oblio degli uomini sbiaditi

SCENA 2 – Sergio Ramelli non è mai esistito

SCENA 3 – Il 13 marzo 1975…

SCENA 4 – Così fan tutti

SCENA 5 – Ma quanto è bello avere una parola buona per tutte le occasioni

SCENA 6 – E che importa se dunque era un fascista?

SCENA 7 – A Milano fu scavata una fossa

SCENA 8 – Il fetido cortile ricomincia a miagolare, il peggio sembra essere passato

SCENA 9 – Uno, dieci mille assassini liberi e belli a giro per il mondo

SCENA 10 – Tu resterai, come una carezza del vento


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