A che prezzo si può dimenticare il male che abbiamo subito

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Edgarda Ferri

IL PERDONO E LA MEMORIA

RIZZOLI

Ottobre 1988

Brossurato

88-17-53265-7

La cronaca dei nostri anni ci ha messo di fronte a eventi terribili: genocidio, delitti di mafia, stragi, terrorismo. Ma un aspetto di questi eventi passa generalmente sotto silenzio: il dramma personale di chi resta, con la vita indelebilmente segnata dalla perdita di un marito, di una moglie, di un figlio, e lotta per continuare a vivere con il rancore disperato verso gli uccisori. Perdonare? Si può farlo e al tempo stesso non dimenticare? Il perdono non è in qualche modo un tradimento della memoria di chi ci è stato caro?
Edgarda Ferri ha intrecciato un dialogo partecipe e coinvolgente con i protagonisti di questo dramma nascosto, chiedendo loro di raccontare quale parte ha il perdono nella loro vita: dai sopravvissuti all’Olocausto ai cacciatori di nazisti, dalle madri dei ragazzi uccisi negli scontri politici degli anni Settanta a quelle degli agenti di polizia trucidati dalla mafia, da Carol Tarantelli a Nando Dalla Chiesa. Ognuno ha scelto, nella soluzione del dilemma tra perdono e memoria, la sua strada personale, ha trovato o rifiutato un suo equilibrio.
«Il rancore», dice uno dei protagonisti, «tiene svegli, fa rigirare nel letto, sconvolge i sogni e la vita intera. Io sono contento di essere arrivato al perdono. Mi sono finalmente impadronito della mia vita». Ma non tutti possono.

EDGARDA FERRI è giornalista professionista e laureata in giuri¬sprudenza. Dopo aver esordito nel 1963 con il romanzo Ci diedero dodici ore, ha pubblicato Dov’era il padre (Rizzoli 1982, tre edizioni), Contro il padre (1983), La tentazione di credere (Rizzoli 1987, due edizioni).


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